col legno riciclato è possibile fare quasi tutto..
L'arte del decoratore
|||| L'arte del decoratore consiste nel fare nelle case altrui quello che non si sognerebbe mai di fare nella propria.| Le Corbusier ||||
lunedì 30 maggio 2011
Primi schizzi
Studio del rapporto tra le tre aree:
-i tre siti sono stati interpretati come tre passaggi all’interno di un percorso che si sviluppa perlopiù longitudinalmente
-i tre luoghi costituiscono perciò 3 diversi step da percorrere in sequenza
Ipotesi dello sviluppo interno dell’area dismessa compresa tra Via Torino e Via Lupetta.
L’idea sarebbe quella di creare una sorta di rampa che si sviluppa con la stessa struttura del DNA.
Ipotesi di installazioni orizzontali su parete cieca per dare la possibilità all’utenza di esibirsi.
L’idea è quella di permettere a complessi musicali e teatrali di ritagliarsi un piccolo spazio urbano per potersi esibire senza alcun costo
Studio preliminare delle tre aree urbane milanesi che andremo ad aggregare con un’ ipotesi progettuale
- la I° area è situata in corrispondenza della FNAC in Via Torino;
- la I° corrisponde ad un complesso edilizio attualmente in stato di abbandono;
- la III° corrisponde invece ad un parcheggio privato in Via Lupetta
quando e per chi?
UTENZA : sia per i giovani che per i diversamente giovani
FRUIZIONE DELL’AREA : diurna come in notturna
Il nostro progetto, infatti avrà la sua ragione d’essere nel quotidiano, quindi sia di giorno che di notte
Spazio come..
La natura e la città
Il verde non può essere ricondotto ad un mero problema di abbellimento ma deve seguire l’evoluzione naturale della città divenendone parte integrante, in un progetto unico.
Il verde è inoltre un tema che deve essere riscritto non per la città in se stessa ma per il valore aggiunto che esso produce come elemento integrante dei nuovi spazi contemporanei, in tal modo capaci di suscitare un vero miglioramento nello stile di vita e nel comportamento dell’uomo.
venerdì 13 maggio 2011
mercoledì 11 maggio 2011
Bruce Lee e la filosofia del parkour
"Ci sono state troppe regole, troppi movimenti prefissati. Non vi era alcuna libertà di movimento, e così, l'immobilità del pensiero. Egli ritenne che uno sparring richiedesse individualità, al fine di essere utile, non solo una non ragionata, imitativa ripetizione. In tal modo, non riuscirai mai veramente a capire il movimento che stai intraprendendo. Al contrario, si diventa come un robot."
dal libro Il tao del Jeet Kune Do
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